06 settembre, 2011

Polpa


« Ero Nick Belane, l'investigatore più dritto di Los Angeles  »



Bussarono alla porta.
Strano. Nessuno lo faceva più da anni. Nessuno lo faceva alla mia porta almeno.
“Toc. Toc.”
Forse qualcuno ha appeso un cartello fuori con su scritto 'Fottuti Soldi Gratis'.
“Toc toc”
Fui costretto a dire “Avanti!”.
Entrò un tizio piuttosto strano, ma d'altronde chi non lo era lì fuori. Per sicurezza controllai con la mano sinistra se la pistola era ancora adagiata nel cassetto della scrivania. Era pur sempre Los Angeles. Era lì, come sempre. La accarezzai dolcemente.
Che erezione ragazzi.
Lo strambo portava un impermeabile. Tutto bagnato. Fuori c'era un caldo che le prostitute la davano per dieci dollari in più del prezzo abituale. Sarebbe bastato questo per mandarlo all'altro mondo.
“Nick Belane?” disse con una certa paura addosso.
“Ce l'hai davanti.”
“L'investigatore Nick Belane?”
“È il tuo giorno fortunato amico, due su due.”
Gocciolava, era ancora grondante d'acqua suppongo. Spero.
“Di cosa si tratta campione?”
“Una strana faccenda.”
“Ci sono nato in una strana faccenda, umida per di più.”
“Bene. Un tizio mi perseguita. Continua a farmi scherzi. Vede come sono conciato? È stato lui, Jamie Scott. Voglio che lei me lo tolga dai piedi.”
“Mi dispiace pulcino, ma non sono mica la maestra.”

Sono Nick Belane. Dritto come solo quel cazzone di Dio sa cosa.

“Dico sul serio! Ho bisogno del suo aiuto!”
“A lei non serve il mio aiuto. Le servirebbe un abbraccio.”
“La prego! Sono nella merda!”
“Lo sa? Dicono che calpestare la merda porti fortuna.”
In vita mia ne ho calpestata e mangiata talmente tanta che sarei dovuto diventare Marilyn Monroe. Invece ero Nick, Nick Belane. Non mi lamentavo.
Il tizio era lì impalato, tremava, non capiva. Cercai di farlo calmare.
“Hai mai visto una persona fortunata puzzare di merda?”
“Forse ho sbagliato, non avrei dovuto rivolgermi a lei.”
“Forse. Già.”
Lo squinternato si girò. Fece qualche passo e arrivò alla porta. La aprì ed uscì. L'ingresso era tutto bagnato.
Mi alzai da lì.
Scolai il bicchiere che avevo lasciato vicino alla finestra. Non so da quanto fosse lì.
Guardai fuori.
Porca bagascia! Chi cazzo erano tutti quelli, dove andavano? Non sapevano che a breve sarebbero morti?
Evidentemente no, erano troppo impegnati a truccarsi l'uccello.
Sembrava che qualcuno avesse premuto il tasto Fast Forward a questa fottutissima vita.
Fino a quando non sarebbe finita la videocassetta.
Poi sarebbe bastato inserirne un'altra.

Tutto scorreva veloce e senza preavviso. Non percepisci tutto quello che succede.

Tutto come in una sbronza.

Tutto troppo per me.

3 commenti:

Kisciotte ha detto...

nella stanza fluttuava un aroma di Bukowski, senza filtro
giù in strada si trascinavano esistenze da colonia penale, davvero un profumo del cazzo

Sileno27 ha detto...

Bellissimo Pulp.

La Carta ha detto...

Stupendo

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